Da tanti anni partecipo a gare di ultra distanza e o 24h in circuito sia su strada che in Mtb.
Quest’anno per me doveva essere il coronamento di un sogno, prendere parte alla corsa più lunga d’Europa la North Cape – Tarifa oltre 7000km attraversando il continente europeo da nord a sud, ma purtroppo causa Covid la correrò il prossimo anno.
Detto questo dopo mesi e mesi ad allenarmi avevo bisogno di testare fisico e mente, ma sopratutto i materiali che userò nel mio grande sogno 021.

L’occasione è stata il rilancio sotto nuova veste della Ultracycling Race Across Italy, corsa che doveva partire ad aprile in forma classica e che ora da la possibilità di patire in modalità “indipendent time trial”
Cosa vuol dire? Una lunga cronometro individuale. I concorrenti selezionano l’ora ed il giorno di partenza, il comitato organizzativo da appoggio per il servizio di cronometraggio e per garantire la correttezza durante l’evento dai vari concorrenti.
Obbligo di passaggio per 5 punti, la strada tra i vari punti la sceglie il concorrente, quindi anche l’abilità di tracciare farà parte del miglior esito della corsa.
Il Cronometro scatta da Silvi Marina e si ferma solamente al proprio arrivo.
Controllati continuamente tramite spot gps per evitare che qualcuno commetta scorrettezze.
Sono partito lunedì 10 agosto alle ore 8.00 e ho tagliato l’arrivo domenica 16 agosto alle ore 21.00
6 giorni e 13h corsa
Km 2121.88
Dislivello 13058
Il risultato è uscito dal mio personale obbiettivo, il caldo della scorsa settimana mi ha obbligato a troppe pause forzate, ma il corpo la mente e i materiali hanno tutti risposto alla grande e mi danno grande coraggio per la mia lunga corsa 021.
I punti di passaggio obbligati erano:
Vittorio Veneto
Ivrea
Imperia
Firenze
Monte Argentario
Ho cercato una traccia che fosse la più veloce possibile con alcuni passaggi per me irrinunciabili:
Monte Conero
Follina
Mantova
Torino centro
Pisa
Valico delle Capannelle.
Avendo preparato in fretta e furia questo appuntamento, la parte delle tracce, abituato ad averle dalle organizzazioni sono state motivo di rallentamento, ho incontrato strade chiuse, secondarie non asfaltate che mi hanno causato qualche problema, ma non nego che la cosa del cercare, trovare soluzioni in corsa e nel momento optare per la soluzione che sembra la migliore è stato un bel allenamento mentale.
Anche in questa corsa dentro di me rimangono le persone incontrate per caso, e gli amici arrivati sulla strada a tifarmi.
Salire lo stivale e dopo due ore trovare Sarah socia e editor che con me giornalmente gestisce il team e cerca di far sempre più grande e forte questo gruppo.
Luca mi ha accompagnato sulle sue strade di casa, con lui ci conosciamo dalla 24h del Portogallo 019, vederlo pedalare è sempre qualcosa di bello.
Ivano Incensi, un amico conosciuto proprio alla Race Across Italy del 2015, che dire uomo da un cuore grande i suoi gesti mai forzati, abbiamo cenato insieme ed una dormita nel suo furgone un abbraccio e poi via verso cp1, grazie Ivano.
Alessio e Angelo che alla CP1 di Vittorio Veneto come due fratelli mi hanno portato un cappuccino e la loro serenità.
Mauro, all’apparenza un selvatico solitario, ma anche questa volta mi ha fatto ritrovare anche a me il senso di squadra e cosa vuol dire essere #follettiverdi, non campioni ma uomini e donne che con fatica passione e dedizioni compiono azioni meravigliosamente grandi.
Alberto amico d’infanzia del nostro Mauro, ormai parte essenziale delle avvenute di Mauro e grande amico di tutti noi #follettiverdi, bastato due semplici parole e un saluto per ritrovare vigore nella mia pedalata.
E poi tante persone conosciute per caso, dove il nome mai lo ricorderò ma le loro anime si sono incontrate con la mia per pochi attimi ricordandomi che qualsiasi problema possa succedere basta aver coraggio di chiedere aiuto e ci sono ancora persone pronte a dare, sapendo che in cambio potranno avere solo la felicità altrui.
Il percorso poi mi ha fatto scoprire un’Italia di piccole realtà, di Borghi, un’Italia di paesi sconosciuti. La Race Across Italy indipendent time trial vi affascinerà facendovi scoprire luoghi, odori, sapori e persone meravigliose.
E ora?
Con il coach Marco Morando si farà un punto su cosa è andato bene in questa corsa e cosa è da rivedere. Staccherò un periodo per poi ripartire dai miei punti forti per un 2021 che mi regalerà la sfida più grande.

Roberto De Osti
#ilcapitano